16790 Damiano Belli Rassegna Stampa
9 aprile, 2019

Directa Plus e Ambienthesis insieme per la ricerca sul grafene - Il materiale del futuro

A volte le migliori innovazioni nascono dall’osservazione di ciò che ci circonda ma visto da una nuova prospettiva. È questa la storia del grafene, il così detto materiale del futuro, nato dallo studio della grafite, lo stesso minerale presente nelle matite.

Se guardassimo la grafite molto da vicino ci accorgeremmo che è composta da una pila di milioni e milioni di strati sovrapposti, esattamente come le pagine di un libro. Il singolo strato, costituito da atomi di carbonio, risulta indistruttibile al contrario del legame estremamente debole che esiste tra uno strato e l’altro. È questo il motivo per cui la nostra matita scrive: a contatto con una superficie solida alcuni blocchi di grafite si staccano lasciando un segno nero su un foglio di carta.

La grafite è nota sin dal XVII secolo e fu una grande innovazione che ancora oggi ci dà la possibilità di inventare e sperimentare nuovi prodotti. Ben cinque secoli dopo due scienziati russi, Andre Geim e Kostya Novoselov riuscirono ad isolare un singolo strato di grafite denominandolo grafene. Una scoperta pioneristica che è valsa ai due ricercatori il premio Nobel per la fisica nel 2010.

È infatti la sua struttura a due dimensioni come un foglio di carbonio spesso un atomo a renderlo particolarmente interessante. Un materiale leggerissimo ma al contempo altamente resistente e più duro dell’acciaio, il grafene può essere impiegato in moltissimi settori, dalla moda alla farmaceutica e dall’elettronica alla medicina, fino al trattamento dei materiali inquinanti.

Le infinite potenzialità del grafene nei vari ambiti di innovazione tecnologica sono state anche riconosciute dall’Unione Europea, che ha lanciato di recente un progetto di finanziamento senza precedenti fondato sul grafene. Il Graphene Flagship project prevede infatti 10 anni di progetto, con un finanziamento di un miliardo di euro con l’obiettivo di rivoluzionare molti settori industriali e rilanciare l’industria europea. Il progetto prevede di riunire oltre 150 gruppi di ricercatori accademici e industriali per portare il grafene dai laboratori nella società europea generando così crescita economica, nuovi posti di lavoro e nuove opportunità.

È in questo contesto che Ambienthesis in quanto uno dei principali operatori integrati Italiani nel settore delle bonifiche ambientali e della gestione dei rifiuti industriali, ha sottoscritto un Accordo di Cooperazione con Directa Plus, società quotata alla borsa di Londra,  finalizzato a valutare, sviluppare e, successivamente, promuovere sul piano commerciale prodotti, impianti e servizi destinati alle bonifiche ambientali ed al trattamento dei rifiuti liquidi mediante l’impiego di materiali a base di grafene. La collaborazione, articolata in due fasi, prevede che le preliminari attività di sperimentazione e di valutazione dei relativi risultati vengano effettuate presso la piattaforma polifunzionale che Ambienthesis possiede e gestisce ad Orbassano (TO). I test sono partiti ad inizio 2019 e saranno eseguiti utilizzando un impianto di trattamento mobile fornito da Directa Plus, appositamente realizzato per il progetto. Le attività di sperimentazione, volte a verificare la capacità di trattamento dei suddetti materiali a base di grafene per i vari tipi di rifiuti liquidi oggetto di studio, avranno una durata di circa sei mesi; l’esito di questa prima fase offrirà le evidenze per un potenziale accordo commerciale tra le parti.

Directa Plus è uno dei principali produttori e fornitori su scala globale di tali materiali ed ha sviluppato il G+ graphene, in particolare il Grafysorber®, di cui detiene anche i diritti di proprietà intellettuale, particolarmente adatto per applicazioni in campo ambientale in virtù dell’elevata capacità di adsorbimento di sostanze oleose e idrocarburi.

Eccellente è l’applicazione di questo elemento in campo ambientale poiché i materiali a base di grafene possiedono una sorprendente capacità nell’assorbire inquinanti organici dalle acque, dai terreni e dall’aria.

I prodotti della DirectaPlus S.p.A. rappresentano una garanzia per la nostra azienda. La società ha messo a punto un processo produttivo, coperto da brevetto, che consente di produrre grafene purissimo senza utilizzare sostanze chimiche e di sviluppare numerosi materiali compositi adatti per diversi ambiti applicativi. Il Grafysorber, per l’appunto, rispecchia tutte le caratteristiche di cui la Green Holding ha bisogno in termini di efficienza, versatilità, sostenibilità e riciclabilità e riutilizzabilità.

Nell'impianto di trattamento sperimentale di Orbassano verranno trattati con i Grafysorber i diversi “streams” acquosi attualmente processati dalla piattaforma di Orbassano.

Il refluo sarà introdotto in appositi serbatoi di accumulo per poi essere pompato all'interno del reattore con Grafysorber che rimuoverà gli inquinanti presenti. Il refluo trattato e filtrato verrà infine pompato in appositi serbatoi di raccolta per le analisi di verifica.

Damiano Belli, Amministratore Delegato di Ambienthesis S.p.A., ha così commentato la sottoscrizione dell'Accordo: "Questa sperimentazione si inserisce nei programmi di Ricerca e Sviluppo che Ambienthesis sta sviluppando per l'applicazione di nuove tecnologie a basso impatto ambientale da applicare nei settori del trattamento delle acque e delle bonifiche ambientali. L'accordo con Directa Plus porterà ad uno sviluppo sinergico di prodotti e servizi che permetteranno di mettere a fattor comune le esperienze maturate al fine di poter offrire sul mercato interno ed internazionale efficaci e innovative tecnologie a servizio dell'ambiente".

Si fa riferimento al comunicato stampa:

http://www.ambienthesis.it/public/documento/attach/ath%20-%20cs%20del%2029-11-2018_partnership%20tra%20ath%20e%20directa%20plus.pdf

Fonti: